Il taglio del bosco

Paolo Nardini

atpFra le attività relative alla conduzione del bosco ceduo, è necessario distinguere quelle tese all'ottenimento di un prodotto, la legna da ardere o da lavorazione, dall'altro, il carbone vegetale. Nel primo caso abbiamo un certo tipo di figure professionali, tagliatori e segantini, mentre nell'altro i carbonai. Talvolta, e questo dipende dai tempi ma anche dall'entità del lavoro da svolgere, un'unica persona riassume le due figure professionali, tagliatore prima, e carbonaio successivamente. Per rendere più chiara l'esposizione seguente, decidiamo qui di tenere distinte le due attività.

E' necessario dedicare una nota anche all'attività di dicioccatura, messa in atto al momento in cui si decide di bonificare una parte di macchia, destinando l'area occupata da questa alle coltivazioni. Se il lavoro di tagliatori e carbonai viene considerato un lavoro duro, quello del dicioccatore lo possiamo definire davvero improbo. Consiste sia nell'abbattimento delle piante della zona da smacchiare, d'alto fusto e di sottobosco, sia nell'estirpamento delle radici. Fra gli strumenti utilizzati dai dicioccatori, oltre all'immancabile ascia, per l'abbattimento delle piante, ed al pennato, per la pulitura della ramaglia, è da citare il marrascure, lo strumento da taglio a percussione che da una parte ha l'ascia, e dall'altra una zappa. Oltre ad essere uno strumento pesante di per sé, soprattutto è pesante il suo uso, consistente nella percussione lanciata della lama contro le radiche, e della zappa per liberare queste dalla terra.

All'impresa che si assume quest'incarico, generalmente un gruppo familiare con qualche aiutante, viene riconosciuto il diritto di terratico, cioè il diritto di coltivare il fondo bonificato per un periodo (di solito tre anni) immediatamente successivo alla bonifica.

I gruppi di boscaioli operanti in Maremma intorno alla prima metà del secolo, provengono in massima parte dall'Appennino Tosco-Emiliano, prendono appezzamenti di bosco da tagliare attraverso l'intermediazione di mercanti, e vi si stabiliscono nelle loro capanne "di zolle", trascorrendovi l'inverno. Testimonianze in questo senso se ne contano diverse, a cominciare da quella, rilevata direttamente, degli scambi matrimoniali: non sono isolati, infatti, i casi di matrimonio fra membri di famiglie di boscaioli immigrati ed individui del posto.

atpIl lavoro dei tagliatori consiste nell'abbattimento delle piante per il rinnovo del bosco, pulitura dei rami e accatastamento. La legna prodotta deve essere tagliata a misura (le misure variano da zona a zona), e disposta in luoghi agevoli per essere prelevata.

In alcuni casi i tronchi più grossi vengono destinati ad altre lavorazioni. Per questo è necessario squadrarli sul posto di abbattimento. Per questa operazione viene utilizzata una particolare ascia, detta "ascia da squadro", dalla particolare conformazione della lama, e più pesante rispetto all'altra ascia (cosiddetta "ascia pe' spedonà'").

In alcuni casi il lavoro dei tagliatori non prevede lunghi periodi di soggiorno fuori casa: si recano al bosco quotidianamente, a piedi, partendo da casa prima dell'alba, per raggiungere il luogo di lavoro alle prime luci del giorno, e per farvi ritorno a buio. Altre volte invece la squadra composta da quattro o cinque individui, dimora presso il bosco per tutto il periodo del taglio, l’inverno, in capanne di rami e terra.

Oltre alla consueta ascia, l'utensile che contraddistingue il tagliatore è il pennato, uno strumento da taglio portato appeso al gancio fissato alla cintura, sul fianco. Viene usato frequentemente, tutte le volte che è necessario tagliare a giusta misura rami e tronchi leggeri, facilmente sollevabili da terra, oppure quando c'è usare uno strumento da taglio molto maneggevole e leggero, con una sola mano.

Talvolta, trattandosi di lavori di maggiore entità, i tagliatori si riuniscono in "compagnie", vale a dire in gruppi di quattro o cinque uomini adulti. Ma in alcuni casi quello del tagliatore è un lavoro svolto individualmente, per brevi periodi, allo scopo di integrare il reddito familiare. Solitamente operai e artigiani sono soliti prendere un "pezzo di bosco" a tagliare, per i propri bisogni di legna da ardere.

In alcuni casi il lavoratore ed il proprietario del bosco danno vita ad un rapporto detto "a mezzo", funzionale a chi non dispone di denaro, che prevede il pagamento di una parte della legna per mezzo del lavoro di taglio.