Monticello Amiata

È situato sul dorso di un poggio chiamato un tempo Monte Pinzutolo.

Le prime notizie risalgono all'860, quando apparteneva all'Abbazia di S. Salvatore.
Prima Berengario I l'8 dicembre del 915, poi Re Arnolfo il 24 febbraio 996 e infine il 5 aprile 1037 l'Imperatore Corrado II, confermarono Monticello alla stessa Abbazia.

Gli abati amiatini controllarono il castello fino al 1313 e della loro potestà, testimonia una lettera dell'Imperatore Arrigo VII contro Siena guelfa, notificata agli abitanti di Monticello.
Come altri paesi della montagna, cedette alle garanzie senesi solo dall'inizio del XV secolo e dal 1413 è capoluogo di Giurisdizione Civile della Repubblica, mantenendo un Potestà fino al passaggio, nel 1837, sotto il vicariato di Arcidosso.
Dal 1559 Monticello è integrato al Granducato.

La cinta muraria presentava due porte contrapposte, una detta Porta Grande, o Monticelli a Sud e l'altra Porta Piccina, o S. Francesco, a cinque bastioni dei quali ne rimangono solo due a Nord dell'abitato.
Nei pressi della Chiesa del Lampino e attraverso una folta vegetazione, si possono raggiungere le cosiddette Buche degli Zingari.

Il 4 giugno si festeggia la Madonna di Val di Prata. Si tratta di un r ito liturgico presso il Santuario dove si venera una miracolosa immagine della Madonna della Consolazione.
Ogni 25 anni la sacra immagine viene portata processionalmente in paese, nella chiesa di San Michele, dove rimane una settimana.
Nei giorni 4 e 5 si svolgono corse di cavalli nei pressi del tempio e si accendono fuochi notturni.