Nel mezzo al mio giardino

Nel mezzo al mio giardinoNel mezzo al mio giardino
ce l'ho 'na fontanella
c'è l'a. c'è l'acqua fresca e bella
per annaffiare i fior.
 
Per annaffiare i fiori
per annaffiar le rose
per a. per annaffiar le rose
le rose del giardin.
 
Sotto la mia sottana
ci tengo un bel boschetto
all'e. all'erta giovanetto
te lo farò vede'.
 
Te lo farò vedere
te lo farò sentire
io ti, io ti farò morire
da la soddisfazion.
 
Da la soddisfazione
morir non ci rincresce
farem, farem come fa 'l pesce
noi gireremo il mar.
 
Noi gireremo il mare
con una barca a vela
l'amor l'amor gliè 'na catena
che c'incatena 'l cuor.
 
Che c'incatena 'l cuore
che c'incatena 'l fianco
io no, io non sarei mai stanco
di fa' l'amor con te.
 
 
 
Canto fatto di sottintesi, ricordato da Igino Paris di Castell'Azzara (1926 - 1984) e ricostruito successivamente con alcune integrazioni di Aniceto, Morbello e Sesto Vergari che lo avevano sentito cantare anche nel loro territorio. Il testo di Paris, registrato nel 1976 a Castell'Azzara risultava infatti frammentario, ma consentì di ricomporre la versione che qui pubblichiamo dato che le strofe riprendono ciascuna lo stesso tema dall'ultimo rigo della precedente. Unica lacuna rimasta è dopo la seconda strofa. Il canto che ripete le strofe a due a due ha una melodia musicale che si adatta particolarmente alla interpretazione corale assumendo una funzione didattica proprio con la iterazione delle strofe. Frequentemente nei canti popolari si usa una "ripresa" a voce doppia che si alterna a chi fa da primo; la ripetizione delle varie strofe consente una facile memorizzazione delle parole ed una integrazione spontanea di chi intende entrare con la propria voce nei controcanti.