Storia dell'Archivio
L'ARCHIVIO DELLE TRADIZIONI POPOLARI DELLA MAREMMA GROSSETANA
Dalla forma istituzionale del Comune di Grosseto alla associazione culturale
di PAOLO NARDINI
L’Archivio delle tradizioni popolari della Maremma grossetana venne istituito nel 1979 dal Comune di Grosseto allo scopo di valorizzare, studiare e analizzare scientificamente i diversi aspetti della cultura popolare, e di conservarne la documentazione, oltre a stimolare la ripresa di tradizioni scomparse o che sono in declino. La sua competenza territoriale non si limitava al Comune di Grosseto, infatti l’Archivio ha svolto o promosso ricerche, fin dalla sua origine, sul territorio provinciale grossetano, con sconfinamenti nella maremma livornese e in quella dell’alto Lazio, e nella Val d’Orcia senese.
L'Archivio è nato sotto forma di associazione culturale informale all'inizio degli anni settanta, con la denominazione di Circolo popolare culturale. Nel 1979 assunse la forma istituzionale entrando a far parte dell'Assessorato alla cultura del Comune di Grosseto.
Il suo scopo è stato quello di valorizzare, studiare e analizzare i diversi aspetti della cultura popolare, di conservarne la documentazione e di metterla a disposizione degli studiosi.
Nel 2016 L'Archivio delle tradizioni popolari della Maremma, in accordo con l'Assessore alla cultura del Comune di Grosseto Giovanna Stellini, e grazie alla collaborazione del Dirigente dell'Ufficio Cultura dello stesso Comune, e della direttrice del Museo Archeologico e d'Arte della Maremma Maria Grazia Celuzza, si costituisce come Associazione culturale. L'Associazione culturale Archivio delle tradizioni popolari della Maremma in data 3 maggio 2016 stipula una convenzione con il Comune di Grosseto per la cura della Collezione Ferretti presso il Polo Espositivo Le Clarisse (in via Vinaglio a Grosseto) e per la realizzazione delle visite guidate e dei laboratori didattci.
Oggetto della ricerca dell'Archivio (sia nella vecchia forma istituzionale che nella nuova) sono i fenomeni tradizionali come il canto, la musica, il teatro popolare e le forme di aggregazione tradizionali, la religiosità popolare, la cultura materiale, la fiabistica, la poesia estemporanea in ottava rima, oltre che la museografia demologica. Questi aspetti della cultura popolare sono considerati principalmente in relazione alla composizione della struttura sociale e alle sue modificazioni, ai rapporti di produzione, alle forme di sfruttamento delle risorse.
L'Associazione culturale Archivio delle tradizioni popolari della Maremma fa propri i metodi della ricerca etnoantropologica: l'indagine d'archivio, la ricerca sul campo, l'intervista, l'osservazione partecipante. Nella documentazione si propone di utilizzare tecniche ormai consolidate come la fotografia, la registrazione audio e video; di promuovere l'applicazione e la specializzazione di tecniche analitiche diverse: grafiche, informatiche, digitali.