E' l'undici...
Serenata proveniente dalla Valle dell'Albegna, conosciuta e diffusa però anche in altre parti della Maremma; il testo venne ricordato dallo stesso Morbello Vergari, ma esiste una lezione registrata da Morbello e Corrado Barontini il 22/5/1974 dalla voce Osea Bellucci Goretti di Roccalbegna (1930 - 1993) che servì per confrontare il testo e renderlo sufficientemente completo. In tempi recenti Lisetta Luchini, ha usato i materiali di quella registrazione per farne un articolo: "Recupero e trascrizione di tre canti maremmani" pubblicato sulla rivista "Toscana Folk", Firenze, 1996 - pag. 22-27.
È l'undici di notte
È l'undici di notte
sotto la tua finestra
se 'l canto mio ti desta
io son vicino a te.
Quand'ero a te vicino
allor ti chiesi amore
o gioia del mio cuore
io vivo sol per te.
Essendo a te vicino
vicino ai tuoi ginocchi
con le lagrime a gli occhi
dal troppo grande amor.
Guarda la bianca luna
che illumina il terreno
non posso fare a meno
di te tesoro amor.
Tramonterà la luna
la luna con le stelle
ci sono bimbe belle
ma no meglio di te.
Tramonterà la luna
la luna co' i mercanti
non fa' l'amor con tanti
fallo solo con me.
Quando ti vidi nasce'
lo dissi a la tua madre
che ti chiudesse a chiave
e ti serbasse a me.
'facceti a la finestra
buttami giù un bel fiore
dimmi che so' 'l tuo amore
contento allor sarò.
'facceti a la finestra
quella che tieni chiusa
trovala qualche scusa
la porta vieni aprir.
'facceti a la finestra
oppure al finestrino
e dammelo un bacino
quel bacettin d'amor.
'facceti a la finestra
vedrai tutto stellato
e vieni ghiù nel prato
che si farà all'amor.
'facceti a la finestra
vedrai 'l lume di luna
con la tua chioma bruna
m'hai fatto innamorar.
'facceti a la finestra
buttami giù 'na rosa
ora che sei mia sposa
felice ne sarò.